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Montenero d'Orcia
frazione
Montenero d'Orcia veduta
Veduta di Montenero d'Orcia

Comune

Castel del Piano

Altitudine

350 m s.l.m.

Abitanti

253 (2001)[1]

Coordinate

42°56′39″N 11°28′20″E

Codice postale

58040

Prefisso telefonico

0564

Montenero d'Orcia è una frazione del comune di Castel del Piano.

Geografia fisica[]

Il borgo è situato sulla collina di Monte Nero, che si eleva a circa 350 metri sul livello del mare sovrastando la Val d'Orcia.

Montenero dista circa 44 chilometri da Grosseto e poco più di 14 chilometri dal capoluogo comunale.

Storia[]

Il castello di Montenero è citato per la prima volta in un documento del 1015, dove appariva di proprietà dell'Abbazia di San Salvatore. Con lo sviluppo dell'abitato, il luogo divenne inizialmente un dominio della famiglia Aldobrandeschi, per poi essere conteso dai signori di Tintinnano e dalla famiglia Visconti di Campiglia d'Orcia. Le lotte per il potere favorirono il dominio di Siena a partire dalla fine del XIII secolo, quando nel 1298 il castello fu distrutto da un attacco senese, anche se il borgo rimase in possesso degli Aldobrandeschi fino al 1375, quando venne conquistato dalla famiglia dei Salimbeni. Sottomesso definitivamente a Siena nel 1400, Montenero rimase nel territorio della Repubblica fino alla metà del XVI secolo, quando entrò definitivamente a far parte del Granducato di Toscana e, da allora, ne seguì le sorti, finendo accorpato a Castel del Piano.

Montenero d'Orcia è oggi un centro rinomato per la produzione del vino Montecucco.

Monumenti e luoghi d'interesse[]

Architetture religiose[]

  • Pieve di Santa Lucia, chiesa parrocchiale di Montenero, è citata già nelle bolle del 1188 e del 1198, ma si presenta oggi sostanzialmente modificata in seguito ad una ricostruzione avvenuta in tempi recenti.
  • Chiesa della Madonna, situata lungo via della piazza, risale al XVI secolo ed è stata completamente ricostruita nel corso del XIX.

Architetture civili[]

  • Pozzo mediceo, situato nell'eponima piazza, risale al XVII secolo e si presenta a forma circolare.

Architetture militari[]

  • Mura di Montenero d'Orcia: alcuni tratti delle mura sono ancora identificabili ed è presente un arco in pietra che porta verso la parte alta dove si trova la pieve, seguito da un passaggio a volta.
  • Cassero Senese, ricostruito nel XV secolo sulla preesistente rocca aldobrandesca, se ne conserva oggi soltanto la torre.

Altro[]

  • Parco del 1° maggio, area verde pubblica di Montenero, costituisce il luogo dove sorgeva l'antico castello. Dal parco è possibile ammirare il panorama dall'alto della val d'Orcia, grazie ad una serie di terrazze attrezzate per la sosta con panchine e tavolini. All'interno del parco è posto un monumento, un grande sasso su cui sono incise le parole «hyeme et aestate/usque dum vivam/et ultra» e sotto, alla base, è posta una lapide che recita: «questo rozzo sasso/che sfiderà le ingiurie del tempo/tramandi la memoria di/Flavio Avanzati/che operosamente benefico/con assiduo intelligente lavoro/Montenero rese/fecondo e salubre./MDCCCXCIII».

Cultura[]

All'interno del paese di Montenero, in alcuni locali della vecchia fattoria Avanzati, è ospitato il Museo della vite e del vino, inaugurato nel 2002 grazie ad un progetto finanziato dal programma Leader II della Comunità Montana Amiata Grossetano, come parte fondamentale della Strada del vino Montecucco e dei sapori d'Amiata, al fine di documentare la storia e le tradizioni nella coltivazione della vite e nella produzione del vino.

Economia[]

L'economia di Montenero d'Orcia si basa principalmente sulla coltivazione delle viti per la produzione del vino Montecucco. La frazione fa anche parte dell'associazione Strada del vino Montecucco e dei sapori d'Amiata, che ha come obiettivo quello di promuovere il vino e i prodotti tipici locali dei comuni del Monte Amiata.

Infrastrutture e trasporti[]

Montenero è facilmente raggiungibile percorrendo la strada provinciale 64 del Cipressino, importante via di comunicazione che collega il Monte Amiata con la superstrada E78 Grosseto-Fano presso la località di Paganico.

Note[]

Bibliografia[]

  • Bruno Santi, Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto, Nuova Immagine, Siena, 1995, pp. 192-193.

Collegamenti esterni[]

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