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Il Convento di Santa Croce si trova nel territorio comunale di Grosseto, su una collina di fronte all'abitato di Batignano.

Cenni storici[]

Il convento fu fatto costruire nella prima metà del Seicento dalla granduchessa Maria Cristina di Lorena, moglie del granduca Cosimo II de' Medici, al posto della preesistente chiesa di Santa Lucia di epoca medievale, già sede degli Agostiniani.

La granduchessa era molto legata alla figura del beato Giovanni Niccolucci da Montecassiano e, una volta terminati i lavori, emise un bando per la costruzione di un'urna dove potesse essere conservato il corpo del beato.

Il complesso religioso rivestì notevole importanza fino al 1813, anno in cui ne fu decisa la soppressione attraverso un decreto napoleonico. Da allora, la struttura andò incontro ad un inesorabile degrado che ebbe termine soltanto negli ultimi decenni del secolo scorso, quando furono effettuati i lavori di ristrutturazione che trasformarono l'antico convento in abitazione privata.

Aspetto attuale[]

Il Convento di Santa Croce a Batignano è costituito da una serie di corpi di fabbrica, tra i quali sono ben distinguibili quelli che la chiesa, i locali del convento e il chiostro.

Dell'antica chiesa, originariamente a navata unica con cripta e cappelle laterali, si conserva discretamente l'area absidale, dove gli affreschi furono ricoperti con l'intonaco. Originariamente, l'edificio religioso conservava le reliquie del Beato Giovanni che vennero trasferite nella vicina Pieve di San Martino a Batignano, a seguito della soppressione napoleonica del convento.

L'area conventuale si caratterizzava per le abitazioni dei monaci disposte a cella lungo tutto il primo piano.

Il chiostro presenta arcate rivestite in laterizio, con tracce di affreschi nelle lunette attribuiti al pittore amiatino Giuseppe Nasini; sporadicamente, l'area ospita alcune rassegne culturali durante la stagione estiva.

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